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Ven 08 Mar 2024

SAEG IX - seconda circolare

Roma Tre, 8-10 gennaio 2025

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Ven 08 Mar 2024

Studi e testi di epigrafia

Nuova pubblicazione

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Mar 23 Gen 2024

SAEG IX - Seminario avanzato di epigrafia greca

 Roma Tre, 9-11 gennaio 2025

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RESOCONTI

Mar 25 Giu 2019

Bologna EpiDoc Workshop 2019

Bologna, 27-31 maggio 2019

Resoconto di Matteo Rivoli

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Gio 09 Feb 2017

SAEG 5° Seminario Avanzato di Epigrafia Greca

Torino, 18-20 gennaio 2017

Resoconto di Francesca Giovagnorio

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Lun 10 Ott 2016

EpiDoc Workshop Bologna 2016

Bologna, 12-14 settembre 2016

Resoconto di Irene Nicolino

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SAEG 5° Seminario Avanzato di Epigrafia Greca

Gio 09 Febbraio 2017

Torino, 18-20 gennaio 2017

Resoconto di Francesca Giovagnorio

La V edizione del SAEG, Seminario Avanzato di Epigrafia Greca, si è svolta nei giorni 18-20 gennaio 2017 presso l’Università degli Studi di Torino, nella accogliente Aula Magna della Cavallerizza Reale, grazie all’ospitalità e organizzazione eccellenti di Enrica Culasso e Daniela Marchiandi (cf. Programma).

I lavori, presieduti da Maria Letizia Lazzarini, sono iniziati nel pomeriggio del 18 gennaio, con i saluti delle autorità e di Enrica Culasso e con il primo intervento di Angelos Matthiaou, il quale ha presentato alcune riflessioni circa quattro decreti attici afferenti al V e IV secolo a.C. (IG II2 118; IG II/III3 449; IG I3 106; IG I3 85). Le sue ipotesi di ricostruzione dei testi, minuziosamente esposte e motivate, hanno suscitato particolare interesse e curiosità nei partecipanti, tanto da creare un intenso dibattito successivo. L’intervento di A. Matthiaou è stato seguito dal contributo di Michele Faraguna che ha affrontato un tema molto affascinante, ossia la cultura documentaria dell’Atene di V secolo a.C. Egli ha incentrato l’attenzione sulla produzione di documenti su supporti deperibili tesi all’affissione pubblica che doveva costituire, a differenza della pubblicazione comunque selettiva su supporti durevoli, il regolare mezzo di comunicazione e diffusione di informazioni di vario tipo. In diretto collegamento con l’argomento di Michele Faraguna, Giovanni Marginesu ha esposto interessanti riflessioni sul rapporto dell’epigrafia con l’edilizia, presentando una ricca documentazione ed incentrando il discorso soprattutto sui rendiconti, sul loro significato, sulle cariche pubbliche appositamente designate per sovrintendere ai lavori edilizi e, infine, proponendo alcuni ragionamenti circa aspetti poco trattati, come l’interruzione dei cantieri o il reimpiego dei materiali. L’ultimo intervento della prima sessione della mattina è stato condotto da Irene Berti, la quale ha illustrato alcune ipotesi di ricostruzione inerenti frammenti di stele relative alle vendite di beni confiscati e agli appalti delle miniere d’argento e ha affrontato rilevanti questioni circa i supporti, le dimensioni e l’impaginato dei rendiconti dei poleti, distinguendo, quanto a funzione pratica, le due iscrizioni di V secolo a.C. (vendita dei beni degli Ermocopidi e dei Trenta) dalle altre di IV.

Dopo la pausa caffè, sono ripresi i lavori, presieduti da Lucia Criscuolo, con la seconda sessione di dibattiti, che è stata avviata da Giovanni Boffa, il quale ha presentato due alfabetari molto interessanti provenienti da Gravina e Altamura ed afferenti al V e IV secolo a.C. Di seguito Emilio Rosamilia ci ha portato nella Taranto del periodo di Archita, presentando un originale e dettagliato contributo circa le matrici coroplastiche e la comparsa, proprio nel V secolo a.C., di antroponimi iscritti. Gli ultimi due interventi della giornata sono stati di Olga Tribulato e Stefano Struffolino. La prima ha presentato nuovi documenti epigrafici della Sicilia occidentale, provenienti in particolare dall’area di Himera e Montelepre (PA). Si tratta di graffiti vascolari interessanti per le tipologie alfabetiche (come nel caso dell’abecedario di Montelepre) oppure per le forme onomastiche e gli elementi grafici (come nei casi delle iscrizioni della necropoli ovest di Himera). Stefano Struffolino ha invece introdotto alcuni documenti relativi all’organizzazione territoriale della chora di Barce, riflettendo sulle informazioni fondamentali che tali testi offrono circa l’articolazione tra i centri urbani e i villaggi e le dinamiche di incontro tra elemento greco ed elemento autoctono.

Il giorno successivo, il 19 gennaio, si è ripreso, presidente Massimo Nafissi, con la presentazione di Georgia Malouchou, la quale ha esposto nuove osservazioni circa un frammento, di recente scoperta, relativo al monumento pubblico per gli eroi di File (IG II2 10). È stata sottolineata l’importanza di tale frammento soprattutto in relazione alla ricostruzione generale del testo e alla datazione del decreto di Archino in onore di Trasibulo e i suoi compagni, che restaurarono nel 403 a.C. la democrazia ad Atene. Di seguito Michela Nocita ha presentato alcune epigrafi funerarie e onorarie pertinenti al dossier di Hierapolis, venute alla luce negli ultimi quindici anni grazie allo scavo della Missione Archeologica Italiana. Da Hierapolis ci siamo spostati poi a Cuma Eolica e al nuovo corpus epigrafico curato dall’Università di Roma Tre. Bianca D’Antonio e Lara Varotto hanno presentato una panoramica dei lavori svolti nel sito, una campionatura delle iscrizioni più interessanti (con correzioni per I. Kyme 12) e i più recenti ritrovamenti epigrafici funerari.

Successivamente alla ricca pausa caffè è stata avviata la seconda sessione dei lavori presieduta da Mario Lombardo con il contributo di Athanasios Themos relativo alle iscrizioni greche erotiche ed oscene. Il suo intervento ha avuto l’obiettivo di presentare la metodologia di studio da applicare nell’analisi di tali iscrizioni, presentando alcuni tra i più rappresentativi graffiti e soffermandosi su un’analisi specifica della terminologia utilizzata. Di seguito Cesare Zizza ha presentato un contributo incentrato sull’analisi delle iscrizioni presenti nelle Storie di Polibio, con l’intento di dimostrare le modalità di citazione del materiale epigrafico all’interno del testo e di confrontare tali risultati con le riflessioni che lo stesso autore fa in relazione all’utilizzo dell’epigrafia per l’indagine storica.

Successivamente alla pausa pranzo, Bruna Capuzza ha dato l’avvio alla prima fase pomeridiana del Seminario, presieduta da Michele Faraguna, presentando un contributo circa gli oracoli epigrafici di Klaros, analizzati secondo una prospettiva prettamente letteraria e linguistica. Sono stati presi in esame due responsi in particolare, uno proveniente da Cesarea Troketta e il secondo da Kallipolis, entrambi del II secolo d.C. La relatrice ha sottolineato l’impianto polimetrico del testo, osservando come tale tipologia di epigrammi lunghi sembra essere molto in uso nella poesia epigrafica, in particolare in età imperiale. Successivamente Manuela Mari ha presentato i risultati più importanti provenienti dalle analisi di nuovi documenti epigrafici e dal riesame di vecchi, provenienti dalla Macedonia di fase preromana. L’intervento si è soffermato in particolare sulle cariche magistratuali: gli epistatai, magistrati principali e spesso eponimi nelle città del regno; i politarchi, introdotti nelle città macedoni già prima della conquista romana; i tagoi e i peliganes; i magistrati basilikoi. Claudia Zanaga ha proposto poi una serie di riflessioni sui cataloghi arbitrali ateniesi, incentrando il discorso sull’arbitrato pubblico e presentando alcuni documenti ad essi riferibili, i Diaetetarum Catalogi.

Dopo la consueta pausa caffè si è ripreso, presidente Claudia Antonetti, con il contributo di Vito Bruno, focalizzato sull’itinerario dei Theoroi di Delfi in Sicilia; lo studioso ha presentato un’ipotesi di ricostruzione di alcuni toponimi lacunosi nel testo dell’ultima delle theoriai, nella quarta colonna, della “Grande Lista di Delfi” (Plassart 1921) e ha proposto una nuova chiave di lettura della “Grande Lista” in relazione alla particolare sezione “siciliana” dell’itinerario. Di seguito Maria Letizia Caldelli ha presentato le iscrizioni greche della Collezione del Cardinale Francesco Saverio de Zelada, riflettendo sulla veste dell’epigrafia greca all’interno dei lapidari della seconda metà del ‘700. La giornata si è conclusa con la presentazione, alla presenza di alcuni degli autori, di due volumi di recente pubblicazione: Alessandro Iannucci, Federicomaria Muccioli, Matteo Zaccarini (a cura di), La città inquieta. Selinunte tra Lex Sacra e Defixiones, Mìmesis Edizioni, Milano-Udine 2015 (presentato da Mario Lombardo); Franca Ferrandini Troisi, Iscrizioni greche d’Italia: Puglia, Edizioni Quasar, Roma 2015 (presentato da Teresa Alfieri).

La terza e ultima giornata del V SAEG (20 gennaio) si è aperta, presidente Elena Miranda De Martino, con l’intervento di Andronike Makri, che ha presentato alcune nuove iscrizioni della Laconia e ne ha rivisitato, inoltre, alcune già edite ed esaminate. Chiara Lasagni e Francesca Rocca hanno, poi, introdotto il progetto E.L.A., focalizzato sulla creazione di un database online sulla topografia delle iscrizioni pubbliche di Atene. Il loro interessante contributo ha permesso di comprendere ancor meglio la necessità dell’impiego dei nuovi supporti tecnologici per rendere più completo e dettagliato lo studio epigrafico. In diretto collegamento, sono stati poi presentati le attività ed i progetti del Laboratorio di Epigrafia Greca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. In particolare Claudia Antonetti ha riferito del progetto sui calchi epigrafici online (Venice Squeeze Project in collaborazione con il progetto internazionale E-STAMPAGES), insistendo sull’importanza della valorizzazione dei calchi con l’obiettivo di creare una vera e propria rete tra la collezione veneziana ed altri archivi epigrafici conservati in Istituzioni di ricerca sia nazionali che internazionali. Stefania De Vido ha infine raccontato il Progetto Axon, presentato già nel SAEG di Milano 2015, nella sua versione definitiva online, che è diventata una pubblicazione periodica all’interno della piattaforma delle Edizioni di Ca’ Foscari, e nella sua versione cartacea in uscita a maggio: Iscrizioni greche. Un'antologia, a cura di C. Antonetti e S. De Vido, Carocci Editore, Roma 2017.

Dopo la pausa caffè, sono stati presentati gli ultimi due interventi della mattinata, presieduti da Serena Bianchetti. Giorgia Proietti ha portato all’attenzione dell’uditorio una riflessione circa la Battaglia dell’Artemisio e la sua percezione nel contesto greco ad essa contemporaneo. Il suo contributo ha voluto riconsiderare la portata storica dell’avvenimento presentando l’epigramma XXIV FGE del corpus simonideo, che riporta la dedica degli Ateniesi nel tempio di Artemide Proseoea e sottolineando come i suoi toni enfatici potrebbero effettivamente essere un riflesso della memoria collettiva contemporanea e non necessariamente una gonfiatura propagandistica di Atene. Infine Elena Franchi ha presentato due dediche focidesi (Syll.3 202B e FD III 3, 150) riflettendo sull’occasione di tali dediche, forse da riconnettere alla vittoria dei Focidesi contro i Tessali, e corredando tale riflessione di riferimenti alle fonti di Erodoto e Pausania. La piacevole pausa pranzo ha preceduto una suggestiva ed affascinante visita della città sui tram storici, che ha allietato le prime ore pomeridiane di questa ultima giornata di seminario, prima di tornare all’ultimo blocco di interventi previsto.

Ripresi i lavori, con la presidenza di Giovanni Geraci, Elena Miranda De Martino ha presentato un contributo inerente il dossier epigrafico venuto alla luce a seguito degli scavi di Piazza Nicola Amore a Napoli, in occasione dei lavori per la nuova metropolitana. Conseguentemente al restauro delle lastre rinvenute, avvenuto nel dicembre del 2015, è stata possibile la ricostruzione della sequenza cronologica delle lastre. Direttamente collegato a tale intervento, Diva Di Nanni Durante ha esposto l’analisi di due dei frammenti rinvenuti negli scavi prima menzionati da Elena Miranda De Martino, che attestano un’intensa attività agonistica femminile, nelle gare equestri, nelle attività ginniche, nei concorsi musicali; ciò testimonia una crescente diffusione dello sport femminile a partire del IV secolo a.C., indice della conquista di una maggiore libertà della donna greca. Francesco Camia ha poi analizzato dettagliatamente la titolatura dei sacerdoti del culto imperiale in Grecia, tramite le fonti epigrafiche a disposizione. Interessante è risultata la riflessione sui termini hiereus e archiereus e su come il secondo (archiereus) soppianterà gradualmente il primo (hiereus) nel corso del I secolo d.C. Margherita Facella ha successivamente spostato l’attenzione sulla Turchia, presentando una nuova iscrizione di un piccolo altare circolare proveniente da Dülük Baba Tepesi e riferibile al dio Tourmasgades, la cui origine commagenica sembra rafforzata dal ritrovamento.

Dopo la pausa caffè si è svolto l’ultimo intervento di Daniela Summa, la quale ha portato all’attenzione dei partecipanti i progetti in corso delle Inscriptiones Graecae, tracciando una sintesi dei lavori che verranno intrapresi ed ultimati negli anni a venire. Al termine di quest’ ultima giornata di Seminario, Maria Letizia Lazzarini ha ripercorso tutti i contributi dei partecipanti, ribadendo l’importanza dell’appuntamento del SAEG, la piacevolezza della condivisione di nuovi studi, approcci e risultati e l’entusiasmo dei giovani ricercatori che deve essere sempre sostenuto ed incoraggiato, proprio tramite occasioni di incontro come quella del SAEG.
 

 

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